La Nave dei Folli: la biografia di Ivan Della Mea

Ho la storia di un bel tipo da cantare / e vi prego di ascoltarla per un po’
/ perché lui deve capire se può vivere o morire.

La mongolfiera, Ivan Della Mea

La prima biografia di Ivan Della Mea, scritta a dieci anni dalla morte, si apre su un’infanzia che sembra tratta da un libro di Dickens o di Zola, sullo sfondo dei Navigli, di Brera e delle atmosfere nere di Scerbanenco. Figlio della guerra, abbandonato in brefotrofio a Lucca, portato a Milano dove visse il mondo dei clochard e dormì spesso in strada.
La gioventù di Ivan è la stessa di quei pochi ribelli dei primi anni sessanta che scoprirono improvvisamente l’utopia politica, la sessualità, la musica e la letteratura.

Questa rivoluzione culturale gli diede la possibilità di allacciare la sua vita estrema alle più importanti esperienze di ricerca in campo etnomusicale: Il nuovo Canzoniere italiano, i Dischi del Sole e le Edizioni Avanti!.

La nascita del folk revival e della canzone d’autore fece di Ivan Della Mea uno dei protagonisti degli anni settanta, i suoi canti furono la colonna sonora delle lotte operaie e delle conquiste sociali. Cara moglie è una delle poche canzoni che si diffusero per trasmissione orale, nelle fabbriche e nei cortei. El me gatt, La canzon del Navili, A quel omm, i romanzi noir e le memorie, lo collocano insieme a Jannacci e Bianciardi fra i massimi poeti e narratori urbani del Novecento.

Alessio Lega, attraverso testimonianze inedite di collaboratori e familiari, racconta l’epopea di un intellettuale ancora tutto da scoprire.

Il libro è uscito il 16 maggio 2019 per Agenzia X.

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